venerdì 29 giugno 2012

Viaggio economico indipendente alla scoperta di Napoli e dintorni




 
                                    Napoli, Piazza del Kestè


Intercity Roma- Napoli: tre settimane di anticipo per diciotto euro.
Camerata da quattro all’Hostel of the sun: lenzuola a pallini colorati Ikea, wi-fi, barattoli di nutella  e aria condizionata.
Un caffè dal Professore, parigina[1] da Louise, sfogliatella in galleria: 50 metri su Via Toledo, con vista sul Golfo. Quattro passi in Via dei tribunali, cena da “Di Matteo”o da “Sorbillo”: un fritto misto a un euro, una margherita a tre.
Non serve andare in capo al mondo per trovare il paradiso.

Cala la notte, la città si sveglia al ritmo delle percussioni di Piazza del Kestè, rapita dalle chiacchiere di Largo San Domenico, sulla melodia di una chitarra in Piazza Bellini.
Tra caffè live music e “sorrisi integrali”[2] si scioglie, la timidezza, ci si incontra, raccontandosi sotto un cielo stellato, tra capannelli di gente allegra. Un’agorà domenicale sottosopra: ritrovarsi in un quadro dopo una fetta di torta alle fragole nel risto-art sotto la biblioteca…

Napoli dileggiata, calunniata, evitata, Napoli sfrontata, violenta, sporca Napoli.
Città viva, ossessionata, virulenta e ammaliante. In motorino in quattro, attraversamento disordinato di una giungla urbana: all’ombra del Maschio Angioino tutto si può.
Panni stesi alle finestre, luci di musica, vita d’estate: fare mattina in Piazza del Gesù, seduti sulle scale di una chiesa, una birra in mano.
E riflette, la luna, sopra il Vesuvio, stretta tra Capri e Sorrento: sarà un giorno di sole, domani.







[1] Simile a una pizza ripiena, solitamente con prosciutto e formaggio…(mi scuso con i Napoletani che sicuramente avranno una descrizione migliore della mia!;))
[2] Ristorante macrobiotico in Piazza Bellini

Nessun commento:

Posta un commento