Freddo, vento, pioggia.
Sensazioni forti, vuoti da riempire: alla ricerca
dell’essenziale, in una terra dove tutto conta. L’importanza del sole, il
dolore del vento, la forza del grigio del cielo: in balia delle condizioni
atmosferiche.
Laghi ghiacciati, storie di troll, di arcobaleni e
pentoloni.
Tracce di renne: sperdute, si nascondono.
Aldilà del mare, della terra, su un’isola perduta, che
stavolta c’è.
Si torna umani, a Capo Nord: ci si libera del superfluo, si
capisce che una città non basta, per tornare in se stessi.
Clima freddo si riflette, ologramma, condizionando pensieri.
Scoprirsi umorali se il sole manca; stanchi, se non si trova
ciò che si cerca.
Discorsi sul futuro: incerto, difficile, indolenza nel
cambiare, dubbi.
Cercare il proprio posto: nel mondo, nel Nord, in un luogo o
in nessuno, purché sia.
Viaggio strano, questo in Norvegia: alla ricerca di paesaggi
ai confini del mondo, dove per il freddo, il vento, la pioggia vedi molto poco…Fuori.
E allora impari a guardare in te stesso.
“Non esiste il brutto tempo, ma soltanto abiti non adatti”,
ripetono i Norvegesi.
Saprò imparare a procurarmi ciò di cui ho davvero bisogno?
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