Roma, Piazzetta di San Lorenzo.
Occhiali scuri, occhi verdi: la determinazione attenta di
chi affronta se stesso.
Non solo bottiglie di birra e serate al bar: anche spigoli,
angoli bui, coscienze seminascoste…
Ma consapevoli.
Discorsi: al vento, in questo pomeriggio grigio di ombrelli.
Rasoio morale in cerca di luce, svuotarsi da ogni impurità:
specchi che diventano cristalli.
Anelito di salvezza in una lotta non per se stessi, fuori
dalla caverna.
Mettersi in marcia, cercare la luce, trovarla.
E tornare indietro, senza esitazioni, per condividere con
gli altri.
Sollevare veli di maya, donare ai ciechi la luce.
Azione per l’azione, strada non battuta, in salita.
Svuotarsi per illuminarsi: sprofondare in se stessi per
capovolgere l’asse delle necessità.
Aspirare alla completezza, o alla perfezione: e il cerchio
diventa ellisse, o viceversa.
Sopravviverà la città?
Prestate orecchio, allargate l’orizzonte.
Non sono mie queste parole: grazie a chi le ha condivise con
me.
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