Roma, vista dal Giardino degli Aranci
Roma, stazione Trastevere.
Scesa dal treno, abbandona i buoni propositi di arrivare
presto al lavoro e si concede una passeggiata in quella parte della città che
le ha rubato un pezzetto di cuore.
Elena ha trent’anni, vive in un paesino sulle colline laziali,
fa la designer e adora Roma.
Nel ricamo di quattro vie trova il suo regno delle meraviglie,
il posto dove le piace tornare, il suo giardino segreto: Via della Luce, via
del Moro e la Piazza in…Come si chiama quella piazza?
Non se lo ricorda mai, Elena. Le basta, per arrivarci,
seguire una strada che da viale Trastevere si spinge in direzione
dell’Aventino…Più o meno…
Elena é sempre stata pessima in geografia. Ha una memoria
tutta sua: fa fatica ad associare nomi e cognomi, ma si ricorda perfettamente
piccoli particolari insignificanti, solitamente ridicoli.
Ha un laser ad infrarossi per le pasticcerie, adora la
Nutella e non potrebbe vivere senza la pizza.
“Ah, eccole qua!” nello spazio di centro metri si salutano a
vicenda (o meglio, in cagnesco) la sua cioccolateria di fiducia e il suo forno
prediletto. Un pezzo di pizza margherita, alta come una focaccia, con tanta,
tanta mozzarella, e una fetta di crostata ricotta e cioccolato.
Una passeggiata digestiva dall’altro parte della strada ed,
ecco, al numero 37, la sua cioccolateria preferita, un negozietto angusto dove
il tempo sembrava essersi fermato[1].
Alla cassa sempre la stessa signora ottantenne, abile
stratega, esperta di marketing, Romana doc: da più di cinquant’anni accoglie i
turisti con fare burbero e una punta di ironia, alternando battute sul tempo
con lamentele sulla crisi morale dell’Italia, invitando gli avventori ad
addolcire la triste realtà con una benefica, virtuosa, antiossidante barretta
di cioccolato.
Riconfortata da tale panacea zuccherina, Elena conclude la
sua passeggiata sul lungotevere, di fronte allo scorcio visionario di una città
invisibile aldilà di un fiume: l’isola Tiberina, via del Portico d’Ottavia,
Piazza Mattei, Largo di Torre Argentina, Piazza Navona, Via dei Coronari…
Senza parole, di fronte ad un mondo sempre nuovo e mai
cambiato.
Davanti a tali meraviglie Elena si ritrova sempre a
sorridere tra sé, camminando lieta verso il suo ufficio…
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