Chiang Mai, Thailandia
Silenzio dentro le mura: richiami di un upupa vicina, templi
nascosti da muretti bianchi si stagliano improvvisamente contro il cielo. Un’anziana,
nodosa signora all’angolo della strada: mi guarda, in elemosina chiede solo un
sorriso, subito ricambiato.
Statue di elefanti e templi di draghi: immagini troppo belle
per lasciarsi catturare da una fotografia.
Perdersi in bicicletta tra le stradine di Chiang Mai: una
città di altari o il tempio di una città?
Voci di monaci alle finestre, misurati inchini, parole
sussurrate a mani giunte: “Kob Koon Ka”,
ripeto.
Una messa in una chiesa thailandese: certi sguardi uguali in
ogni angolo del mondo, alcuni gesti cifrari di un linguaggio universale. Silenzio
inaspettato, sottolineato dal suono fragile di piccole campanelle,comprare passerotti
e tartarughe in un tempio, per accompagnarli al fiume con una preghiera.
E poi foreste e montagne a perdita d’occhio: il disco del
sole che colora d’oro assonnati dragoni, mentre la luce del cielo sfuma via
lontana, in un cangiante arcobaleno spezzato dal nitido arancione di un monaco
buddhista, che passa, sorridendo..