Passano White Christmas alla radio: odore di cinnamon roll,
di caffè e di Natale. Valige di regali, alberi, luci e decorazioni sopra le
porte dei gates. Tempo di tonare a casa, a quella vera. Due mesi intensi come
una vita, sfuggenti come un miracolo, metamorfosi nascosta dietro un biglietto
d’aereo.
Quanto si può cambiare senza ingannare se stessi?
Quante e quali sfide accettare sul proprio cammino?
Mettersi in gioco, ricominciare, per caso o per fortuna.
Differentemente, per gioco del destino.
Scoprirsi duri come la roccia e fragili come un castello di
sabbia, mentre la marea si avvicina. Accettare i propri limiti e scendere a
compromessi: con se stessi, soprattutto. Sorridere, ridere e ricominciare: ogni
giorno di più, senza guardarsi indietro, con gli occhi aperti a tutto quello
che verrà. E svegliarsi di colpo, scoprendo di aver già trovato degli amici,
rendendosi conto che Dc non è poi così fredda e che Georgetown ricorda
l’Europa.
22 dicembre, 2012.
JFK: eight hours left.
Ora di tornare a casa, in tempo per Natale.
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