Sta piovendo: la solita mezz’ora depurativa quotidiana. Le
luci dorate del Wat Po viste da un motorino che corre veloce, belle da far
dimenticare l’afa, la pioggia, il traffico della giornata.
31 Agosto: Bangkok un mese dopo.
Taxi, mototaxi, autobus, tuc-tuc, speedboat, slowboat,
metropolitana e biciclette, canali, mercati dei fiori, bancarelle, shopping
malls e grattacieli. L’ho lasciata umida, incasinata, sporca e disordinata,
shakerata in un cocktail di spostamenti elettrizzanti. L’ho salutata sgranocchiando
salatini di pollo, osservandola perplessa dalla cima di una stupa buddista.
Ci sono tornata per dirle arrivederci…E darle un’altra
chance.
Così ho scoperto che non è tutto oro il quartiere di Rattanakosin,
che l’altra faccia dei templi sono locali a luci rosse, rooftop bar e alberghi
a cinque stelle, che la mecca del cibo non è a Chinatown ma nelle food court dei centri commerciali di Siam Square.
L’ho trovata cambiata, vestita a festa con abiti Marc Jacobs
e borse Prada, pulita e ordinata nei freddi vagoni della metropolitana. L’ho
guardata agghindarsi di luce e specchiarsi vezzosa nei laghi di Silom,
rallegrandosi per il perfetto gioco di specchi dei suoi scintillanti
grattacieli armonici.
Centri commerciali a braccetto con templi, tetti spioventi
decorati d’oro.
In basso il fiume, a cullare sussurrando lenti ferry boat.
Comincio a desiderare un libretto di istruzioni per questa città…
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