Si torna a casa, volge al termine questo viaggio, eppure
continua dentro di me.
“Di cosa si ha bisogno per essere felici?”
In queste settimane ho fatto una patto con me stessa: per
ogni cosa aggiunta al mio bagaglio ne avrei lasciata un’altra. Così ho scoperto
che sono davvero poche le cose di cui ho bisogno, e che tornando all’essenziale
posso andare lontano.
Negli ultimi giorni ho perso due cose importanti, che
ritenevo importanti.
Ed ho capito che la vita continua anche se dimentichi il
cellulare in un autobus, e che i ricordi restano anche se perdi il diario di
viaggio. Ce ne andiamo noi, seguendo il filo del destino da un capo all’altro
del mondo, ricorrendo sogni, seguendo o sfuggendo domande.
Ma i ricordi no, loro restano, talvolta addormentati, spesso
nascosti, soggiogati da un tran tran confortevole.
Torneranno, un giorno. Un incontro sul treno disegnerà il volto di una persona ormai
lontana, un profumo di gelsomino richiamerà alla mente fiori che scorrono in
una notte d’estate. E risuonerà ancora un discorso fatto al vento, ritorneranno
quelle eterne domande sul futuro, sul destino, sulla possibilità di scelta.
Forse non ci sarà il Mekong ad ascoltare, questa volta.
E probabilmente le risposte non saranno le stesse.
Noi, di sicuro, saremo cambiati, persi in un’altra parte di
mondo, con pezzetti di cuore lasciati qua e là…
Nulla al mondo allontana maggiormente la felicità dei tentativi di trovarla.
RispondiEliminaHic et nunc.....qui ed ora.
Sai accettarti così come sei, senza lamentarti?
Riesci sempre ad amare te stessa?
Sai dare e ricevere amore?
Allora prova a innamorarti della persona più bella, eccitante e stimabile che sia mai esistita: tu.