Questa sera avrei dovuto pubblicare un post che parla di templi, di risaie e bambini...
Avrei dovuto scrivere una bella pagina poetica sulla Cambogia, descrivendo luoghi che fanno sognare.
E invece parlero' di una pagina di vita, e la dedichero' ad un angelo che ho incontrato oggi.
Sono le dieci e mezza di sera, scrivo da un paesino sperduto vicino a Bangkok.
Partita dalla Cambogia alle 7 del mattino, sarei dovuta arrivare al massimo alle 8 di sera, in tempo per una importante job interview via skype.
Ebbene...
Nell'ordine ho:
-perso il telefono sul primo bus:
-cambiato sette (!!) minivan dalla cambogia fino a qui:
-trovato un incidente con un tir rovesciato per strada;
-accumulato quattro ore di ritardo;
- quasi mancato la mia job interview (per la quale ho rinunciato a tre giorni di relax su un'isola....senza internet ne' cellulare...)
Cosa e' successo allora...?
Beh, ho incontrato uno di quegli angeli che aspettano a bordo strada, che non parlano la tua lingua ma capiscono col cuore, che non hanno bisogno della tua carta d'identita' per darti fiducia, che guardano la tua tristezza e capiscono il tuo dolore.
E fanno di tutto per venirti incontro.
Il mio angelo si chiama Amp, non parla inglese e non sa nemmeno come mi chiamo.
Mi ha incontrata per strada, tornando dal lavoro, mentre io camminavo, il mio megazaino sulle spalle, alla disperata ricerca di un internet caffe'. Avevo capito che a Bangkok prima di mezzanotte non sarei mai arrivata, cosi' ho chiesto di scendere, per non mandare all' aria l'interview.
Amp mi ha visto, ha cercato di capire cosa dicessi, mi ha fatto parlare al telefono con il suo ragazzo, che parla inglese. Poi mi ha portato a casa sua, mi ha dato le chiavi (!) e mi ha guidato in un fantastico internet point.
Stasera va a dormire da un'amica: a casa sua dormiro'io, una perfetta sconosciuta che lei ha accolto e portato con se'.
Non sono riuscita a dire nient'altro che un Thank you commosso...