“E ricordati quella che sei quando le sfide da affrontare
sembreranno più grandi di te”.
Le parole di un’amica mi tornano in mente, mentre, stanca,
ancora davanti al computer, penso al valore del tempo e al senso di quello che
sto facendo.
“Sempre in mente Itaca”.
Passano i giorni e il lavoro mi diventa amico, questa città mi
accoglie, lasciandosi sbirciare nelle pause pranzo, facendosi vezzeggiare
mentre cammino la mattina presto.Mi ricordo distratta che è già notte, quando l’aria fredda
colpisce col suo sapore d’inverno.E imparo a conoscere una città nella città, costruendo la
mia mappa di corridoi, bagni e uffici. Ricostruisco il mio senso di
orientamento, disegnando il mio posto con fogli di appunti e cartelline
colorate, su una scrivania di legno scuro, una targhetta che porta il mio nome.
E ormai stampare a colori su un foglio A4 dall’ ufficio del
6 piano non mi fa più paura.
Sto dipingendo il mio mondo, pian piano.
Nuovo, ma quello che conta resta sempre lo stesso: continuo
a non dimenticare, quando torno a casa la sera, una domanda…
“Ti senti felice?”
E mi fa sorridere rispondere, ancora una volta, “si”.
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