giovedì 4 ottobre 2012

A rivedere le rose...


                                                                Bolsena-Orvieto...Al confine.


“Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".

E il Piccolo Principe si alzò, si fermò in un campo, si sedette al sole, e pensò a cosa rendesse la sua rosa così importante. E forse anche lui pensò alla felicità, alla felicità che sfugge e ai sentimenti che rimangono, alla comprensione delle cose e all’ ignoranza nella conoscenza degli altri. Ciò che si è e ciò che si fa, prendendo decisioni, scegliendo direzioni, giocandosi il tempo.
Carpe diem.
Ogni volta che si incontra un amico, ogni volta che si spalancano gli occhi di fronte ad un paesaggio nuovo o ci si commuove di fronte ad uno scorcio già visto, ogni volta che si cambiano occhi, ogni volta che si assaggia qualcosa che non è mai cambiato…
Ogni volta che trovo il coraggio per tornare.
Ogni volta che trovo la forza per metter in gioco un ricordo.
La felicità: come una farfalla già passata, ma che resta.
Sto cercando di guardare più spesso il cielo, di sollevarmi un po’da terra ogni tanto.

“Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi…
Perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi. Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa"
                                                                                                         
                                                                                              -Antoine de Saint-Exupéry-
                                                                                                        Il Piccolo Principe

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