C'è chi scappa in questi giorni d’inverno, chi fugge sul primo treno e chi lotta contro i vuoti da colmare.
C'è chi la guarda da lontano, la strada, e chi si stordisce tra i richiami del lavoro, della carriera, delle finte priorità, dimenticando i sogni, ri prenotandoli per la prossima vita.
C'è chi la guarda da lontano, la strada, e chi si stordisce tra i richiami del lavoro, della carriera, delle finte priorità, dimenticando i sogni, ri prenotandoli per la prossima vita.
C'è chi nel futuro ci spera, e
chi ci scommette rinunciando a se stesso. C'è chi le battaglie le combatte nei
palazzi, chi nell’ ufficio sotto casa, chi lotta conto l’ inquietudine in un
tram e
chi si batte tra tre lavori, cinque bollette e quattro
ore di sonno immolate ai progetti.
C’è chi fugge da se stesso e chi non si è mai trovato, in
quest’ inverno con la luce che aumenta, chi ha gettato la spugna e ha ceduto
alla paura di ferirsi, rifiutando un affetto che sa di responsabilità.
Una città schiava del proprio passato, araba fenice senza fiducia nel futuro, persa e strappata lontano. Hub di progetti, sopra le stazioni e sotto le tangenziali,
fuori dal mondo. Falsi profeti in patria e oasi
in questi deserti urbani, ammaliati dall’ impresa dei sogni. Rifugiati, piccoli
piccoli negli angolini di cuore degli altri, ad
ascoltarsi oltre le voci, le aspettative del mondo, nell’unica casa vera che ci
portiamo nel cuore, perché solo puntando al centro si volerà in alto.
Bisogna davvero andare in capo
al mondo per essere felici?
Tu
illuminali i sogni, prendi il largo.
Duc in altum.
Duc in altum.
There
are those who run in these days of winter, those
fleeing on the first train and those who fight for gaps to be filled.
There
are those who look away from their road, and those who forget their journey between the calls of their job,
their career, their fake priorities, chasing away their dreams, re booking them for the next life .
Some
people keep a hope for a new future, others struggle for it now, in their
offices, in their houses, racing against time, against their three jobs and
their lack of time for their sacrificed life projects.
Some
people try to fly away from themselves, others will never find their real
selves, in this winter of increasing light.
rejecting
a love that recalls an idea of
responsibility.
Refugees
in the hearts of others, we try to
listen over the voices, over the expectations of the world, taking shelter in
the only real home that we carry in our hearts, pointing
to the centre in order to fly high.
Do we
really need to go away in order to be happy?
Light up your dreams
and take off .
Duc in altum.
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