Un carpe diem sofferto, accolto controvoglia, cercando di gioire per le rose senza lasciarsi ferire dale spine. Quelle lacrime dopo 12 ore davanti al computer e la sensazione di non fare mai abbastanza, di non essere mai abbastanza. Tirarsi su, farsi forza,nell’abbraccio di chi non ti conosce ma ti ricorda che andrá meglio, domani.
E poi l’altro lato di questa medaglia policroma : su un divano all’una di notte, una leffe in mano, a raccontarsi di tutto un pó prima di andare a ballare…Al centro de F, of course.
Svegliarsi con due messaggi di amiche ormai consolidate, correndo tra un compleanno a una cena da oscar e pedalini, ricordandosi lo scotch per i palloncini e dimenticandosi la mappa a casa (sará il caso di comprarsi l phone?). A far networking piú di un alkasetzer, riposandosi solo aspettando il bus, mentre, che bello, alle cinque non é piú cosí buio.
¨You get down in life…But there´s the chance to get up, higher, again¨.
Piú in alto, con i lego di un bimbo di Quattro anni, sorridendo.