domenica 9 giugno 2013

Risurrezione

                                                                   Giordano Bruno, Rome, Italy



Risurrezione, la chiamano.
Dopo l’attesa: dei tre giorni, dei tre mesi, dei tre anni.
Continuare a credere, ad essere te stesso anche quando il mondo ti chiede ti cambiare: scosse di compromessi contro caratteri irriducibili.
Tutti sotto un cielo, sotto le stesse stelle, che, loro sì, hanno la pazienza di aspettare.
Mi piacerebbe, ora, un mazzo di tarocchi, per farmi predire il futuro, o ascoltare chi crede di sapere che ne sarà di me. Per sapere chi sarò. E come.
Ma forse non avrei il coraggio di quella risposta.

Ho aperto un cassetto della mia scrivania, il cassetto pre-partenze, e ho sfogliato un paio di libri dello scaffale dei viaggi. E’ cambiato tanto: dallo zaino da trekking verde acqua al trolley superleggero multitasche, alla valigia intercontinentale scura, finta radical chic. Dallo spray anti-aggressione, al minimarsupio invisibile, al cuscino gonfiabile, allo specchietto last minute. Da Gerusalemme al Vietnam, passando per l’India, ritorno in patria e poi oltreoceano, nella terra dei (finti) sogni.
Inseguendo la mia gioia di sempre: la finestra aperta sul mondo, i viaggi in terre lontane; mentre gli amici vicini continuano a dimostrarmi che ci sono, nonostante le distanze, nonostante il poco tempo, nonostante le connessioni altalenanti e i jetlag: loro ci sono.
E ti ricordano chi sei, quando preparano un cuscino sottile, perché “lo so che tu dormi senza”, o ridono sotto i baffi quando chiedi al gelataio di assaggiare il tiramisù, mentre sanno già che sceglierai nutella.

Risurrezione, la chiamano.
Quel cambiare di valige, di vestiti (di capelli no perché ai capricci sono affezionata), di città, senza mai mollare un paio di libri, qualsiasi peso abbia raggiunto il bagaglio di turno. Le Città invisibili, Siddharta, Ebano e il Piccolo Principe, a mò di cuscino sulla poltrona di un aeroporto, l’ennesimo.
E se la mia casa è dov'è il cuore, con i miei pezzetti di cuore nel mondo, saprò ricrearla ovunque, la mia casa.
In viaggio verso il Qatar, e poi Singapore: la risurrezione verrà da Oriente.

1 commento:

  1. persone, libri, viaggi, città lontane e vicine, tutto gira velocemente intorno a te quasi fosse una giostra, la giostra su cui andavi sorridente da bambina davanti all'Hotel de Ville a Parigi... sei passata attraverso "enclaves", pertugi stretti e interminabili, ma poi la luce quella luce che risplende su di te e ti indica il cammino: è risurrezione!

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