venerdì 6 luglio 2012

Ritornare bambini


                                                                                      Lago di Bolsena



Sono sempre venuta qui, fin da bambina.
Da piccola avevo una paperella (sì, proprio una papera: un germano, per la precisione) che mi beccava perché gelosa delle attenzioni di mia zia.
Arrivavamo con comodo, verso le undici e mezzo: di corsa a fare il bagno, a mollo per due ore. Finché, al quarto “a pranzo!” di mamma, non mi lasciavo convincere con le minacce ad uscire dall’acqua.
Adoravo le giornate al lago: non ho mai amato né l’acqua salata né la folla che si riversa al mare.
Adoravo questo lago, lo adoro ancora: ci torno ogni volta che posso, per tornare in me stessa, ritrovarmi bambina.

Tante cose sono cambiate: altre, pur diverse, restano sempre le stesse.
Niente più ciambella: so nuotare, anche se non mi piace mettere la testa sott’acqua e il mio stile libero è discutibile. Non ho più una papera, ma mi tiene compagnia un cigno, o meglio, una “cigna”: si è affezionata a mia zia, che le dà da mangiare e si prende cura di lei.
Non ho più paura a fare il morto a galla, ma mi ricordo sempre di mio fratello che mi rassicurava, garantendomi che invisibili formiche mi avrebbero sorretta, per non farmi affogare.
Sono sempre io, un po’ cresciuta, ma in fondo in fondo sempre la stessa: sempre un asciugamano colorato, un libro da leggere, un luogo all’ombra dove rifugiarmi dopo i primi dieci minuti di sole.
La testa sempre piena di pensieri, di preoccupazioni, che scorrono via lontano ogni volta che vengo qui, lasciandomi cullare, confortare, rassicurare dal rumore dolce di questo lago, che sussurra pian piano…

2 commenti:

  1. http://goo.gl/qvuXl
    http://goo.gl/7lvt4

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    1. Per sfatare ogni dubbio riguardo alla veridicità delle informazioni da me fornite....;)

      https://plus.google.com/photos/110050975923007155130/albums/5762783453955113409

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